Simonetta Tosi
Simonetta Landucci Tosi, nata a Perugia nel 1937, si è laureata in Scienze Biologiche nel ‘60 e in Medicina a Pavia nel ‘63. Dopo un periodo di studio a Boston, a Torino diviene assistente presso l’Istituto di Genetica Medica e poi vicedirettora dell’Osservatorio di Genetica Animale; in seguito fu nominata ricercatrice del CNR a Roma.
Entrata in contatto con i primi gruppi femministi, decise di dedicarsi ai problemi della salute della donna, impegno che la trovava in sintonia anche con le lotte di quel periodo per il rinnovamento della medicina e della scienza. Cominciò dalla contraccezione, cercando di diffondere l’uso corretto del diaframma e della pillola; poi, dopo aver perfezionato la tecnica dell’aborto per aspirazione, si impegnò nell’organizzazione di numerosi corsi per il personale medico e paramedico. Approvata la legge 194, nell’estate del 1978 partecipò in prima persona – assicurando gli interventi di i.v.g e la contraccezione - all’esperienza collettiva dell’occupazione di un reparto del Policlinico Umberto I° destinata a vincere le resistenze dei medici. Nel 1979 avviò una collaborazione con il Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità, presso cui istituì la Sorveglianza sull’Interruzione Volontaria di Gravidanza in Italia, che ancora oggi fornisce i dati per le relazioni ministeriali al Parlamento. Credeva nell’importanza della diffusione, soprattutto nei consultori, di una corretta informazione sui problemi della salute della donna. Nel novembre 1984 è deceduta per un tumore che aveva a lungo combattuto.
di Silvia Tozzi
Gabriele Colette - Sidonie
Spirito libero ed anticonformista, Sidonie – Gabrielle Colette è una figura che irrompe nel clima culturale francese della prima metà del ‘900. Nata nel 1873 sposò lo scrittore e pubblicitario Henry Gautier Villar che la introdusse nell’ambiente artistico e mondano di Parigi. Si afferma come scrittrice con la serie di Claudine (Claudine a scuola, Claudine a Parigi, Claudine en ménage), pagine in cui racconta la sua infanzia e la sua giovinezza. Claudine a scuola, in particolare, diventerà presto un best – seller della letteratura francese.
A partire dal 1910, dopo il divorzio da Villar, si impegna nell’attività giornalistica, che la porterà anche in Italia, affiancandola con la produzione letteraria, spesso al centro di scandali come le sue esibizioni di attrice e le relazioni sentimentali. Nel corso della carriera riceve le più importanti onorificenze francesi e la nomina all’Académie royale de Belgique e de l’Académie Goncourt. Muore nel 1954 e mentre la chiesa rifiuta i funerali religiosi riceve, prima donna di Francia, le esequie di Stato.
La sua è una figura straordinaria, uno spirito libero che ha saputo sempre vivere autenticamente la vita. Già avanti negli anni afferma: Spesso mi sforzo per convincermi che la seconda metà della mia vita mi porti un po’ di pesantezza, un po’ di preoccupazione per quel che avverrà dopo .. ma è un’illusione breve: la morte non mi interessa per nulla, neanche la mia.
di Rosa Casano Del Puglia
Luisa Spagnoli
Luisa Spagnoli, destinata a diventare una delle prime e più versatili imprenditrici italiane, nasce a Perugia nel 1877, da una famiglia molto semplice, padre pescivendolo e madre casalinga. La sua attività imprenditoriale, iniziata aprendo una piccola fabbrica di confetti con il marito, ha una prima svolta nel 1907, quando con Francesco Buitoni fonda la Perugina, che alla fine della guerra ha già più di cento dipendenti. A lei si deve l’invenzione di un prodotto ancora oggi di gran successo sul mercato: il famosissimo Bacio. Ma Luisa ha voglia di affrontare nuove sfide: l’allevamento di pollame e soprattutto di conigli d’angora, per ricavarne la celeberrima lana, con cui realizza pregiati filati per scialli, boleri e indumenti alla moda.
Sorprendente è la tecnica con cui nella sua nuova fabbrica si ricava la lana: i conigli non vengono né uccisi né tosati, ma amorevolmente pettinati. L’attenzione di Luisa Spagnoli non è mai rivolta esclusivamente ai suoi profitti, in quanto l’imprenditrice mostra una rara sollecitudine per le condizioni di vita delle sue operaie. Vicino alle aziende costruisce asili, casette, piscine, promuove occasioni di svago e cerca di alleviare i disagi delle dipendenti regalando per Natale maglie, calze e lana per un valore di 4000 lire, una vera fortuna per i tempi.
Purtroppo una grave malattia le impedisce di vedere la grande affermazione della sua industria tessile e la nascita della rete commerciale di negozi Luisa Spagnoli. Muore a Parigi nel 1935.
di Lia Rotundi