TOTALE STRADE / VIE / PIAZZE / ETC.: |
220 |
INTITOLATE A UOMINI: |
106 |
INTITOLATE A DONNE: |
12 |
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE INTITOLARE A DONNE |
Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.): |
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Sante, beate, martiri: |
1 Teresa d'Avila |
Suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali-caritatevoli: |
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Benefattrici laiche, fondatrici enti assistenziali-caritatevoli: |
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Letterate / umaniste (scrittrici, poete, letterate, critiche, giornaliste, educatrici, pedagoghe, archeologhe, papirologhe...): |
5 Grazia Deledda Elsa Morante Hannah Arendt Ilaria Alpi Medea Norsa |
Scienziate (matematiche, fisiche, astronome, geografe, naturaliste, biologhe, mediche, botaniche, zoologhe...): |
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Donne dello spettacolo (attrici, cantanti, musiciste, ballerine, registe, scenografe...): |
2 Maria Callas Anna Magnani |
Artiste (pittrici, scultrici, miniaturiste, fotografe, fumettiste...): |
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Figure storiche e politiche (matrone romane, nobildonne, principesse, regine, patriote, combattenti della Resistenza, vittime della lotta politica / guerra / nazismo, politiche, sindacaliste, femministe...): |
4 Selvaggia Vergiolesi Rosa Luxemburg Anna Frank Marianella Garcia |
Lavoratrici / imprenditrici / artigiane: |
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Figure mitologiche o leggendarie, personaggi letterari: |
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Atlete e sportive: |
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Altro (nomi femminili non identificati; toponimi legati a tradizioni locali, ad es. via delle Convertite, via delle Canterine, via della Moretta, via delle Zoccolette; madri di personaggi illustri...): |
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Censimento a cura di : Laura Candiani
Fonte: dati gentilmente forniti dal Comune di Agliana.
Agliana : originalità e rinnovamento nella toponomastica femminile
di Laura Candiani
Il Comune pistoiese di Agliana presenta nel suo stradario 12 nomi femminili - a fronte di 106 maschili- ma spicca per l'originalità delle scelte. Mentre sono presenti nomi più comuni e ricorrenti quali santa Teresa d'Avila e le scrittrici Grazia Deledda ed Elsa Morante , indicano scelte più recenti e “meditate” donne di spettacolo di livello internazionale come Anna Magnani e Maria Callas ( d'altra parte fra gli uomini si notano Caruso e Toscanini, Giorgio Gaber e Fabrizio de Andrè e un atleta come Fausto Coppi). Se ancora Anna Frank e Rosa Luxemburg si possono inserire in una certa tradizione - almeno in Toscana e nelle regioni un tempo definite “rosse”- decisamente originale è la scelta di Hannah Arendt, filosofa, intellettuale, scrittrice che -assistendo personalmente al celebre processo Eichmann e osservando l'uomo accusato di orrendi crimini- elaborò la teoria della “banalità del male” (oggi in parte messa in discussione).
Nel filone tradizionale si potrebbe inserire una donna sconosciuta ai più : Selvaggia Vergiolesi , gentildonna pistoiese che sarebbe stata l'ispiratrice del poeta Cino da Pistoia (anche lui nello stradario), esponente di spicco del Dolce Stil Nuovo, così come Dante ha avuto la sua Beatrice e Petrarca la sua Laura.
Sicuramente non comune è il ricordo della giovane giornalista- vittima delle proprie coraggiose inchieste- Ilaria Alpi (1961-94) , uccisa in un agguato a Mogadiscio molto probabilmente per quanto aveva scoperto su un traffico di armi e rifiuti tossici (e le inchieste non hanno chiarito del tutto né la dinamica dei fatti né i reali mandanti).
Ma le scelte che stupiscono e ci portano a indagare riguardano due donne per diversi aspetti eccezionali, ma pochissimo note, se non forse agli addetti ai lavori; si tratta in primo luogo di Marianella Garcia, patriota salvadoregna, di impronta cattolica, collaboratrice del vescovo Oscar Romero: catturata mentre si documentava sull'uso di armi chimiche da parte dell'ecercito, fu torturata e uccisa nel 1983. L'altra grande donna, Medea Norsa, triestina, svolgeva un'attività non comune, era infatti papirologa , un vero genio nel suo campo che tuttavia (o forse proprio per questo), dopo aver sofferto da ebrea per le persecuzioni razziali, subì l'ostracismo e la rivalità dei colleghi uomini che praticamente la esclusero dal suo ruolo direttivo presso l'Istituto Papirologico di Firenze e la misero a riposo forzato nel 1949.