SANTA CATERINA DA SIENA
La prima donna a essere proclamata Dottore della Chiesa
Siena 1347 - Roma 1380
Nel 1970 papa Paolo VI proclamò Dottori della Chiesa le prime due donne: Santa Teresa d'Avila e Santa Caterina da Siena, un titolo tutto al maschile attribuito a partire dal XIII secolo ai padri della chiesa san Gregorio Magno, sant'Ambrogio, san Girolamo e sant'Agostino, autori di speculazioni teologiche fondamentali per la dottrina cattolica.
Forse non è solo una coincidenza che il riconoscimento sia arrivato diversi secoli dopo la morte, quando ormai nel parallelo mondo laico occidentale le donne avevano accesso all'istruzione e a cariche e professioni maschili, superando l'etichetta di essere subalterno.
L'esperienza mistica di santa Caterina, come racconta il suo biografo e confessore Raimondo da Capua, si sviluppò precocemente in un quotidiano fatto di digiuni, preghiere e penitenza quando ancora viveva nella casa natale senese con la sua numerosissima famiglia. Caterina si tagliò i capelli e fece voto di verginità quando era poco più che una bambina, diremmo oggi, opponendosi al matrimonio organizzatole dai genitori. In diverse occasioni furono degli eventi prodigiosi a spianarle la strada e piegare la volontà di chi la circondava, come l'apparizione di una colomba sulla sua testa che fece sfumare definitivamente il programma del padre di vederla andare in sposa. Fu così che a sedici anni, invece dell'abito bianco, indossò quello nero delle Mantellate domenicane, una scelta controcorrente poiché si trattava di un ordine di vedove e donne anziane che, dopo un primo rifiuto, si arresero alla sua giovinezza e alla sua determinazione. Con le consorelle si dedicò all’assistenza delle persone inferme e indigenti e l’esempio fu imitato da un gruppo di donne e uomini, la cosiddetta Bella Brigata, che la seguiva devotamente nell'impegno sociale e assisteva alle sue estasi mistiche.
Pur avendo appreso tardi a leggere e scrivere, dopo essere entrata a contatto con l'ambiente domenicano, il suo pensiero trovò espressione soprattutto in una fitta corrispondenza epistolare con i papi Gregorio XI e Urbano VI oltre a varie autorità laiche come i Visconti: ci è stato tramandato un corpus di circa 380 lettere scritte, o per lo più dettate ai suoi seguaci, testimonianza dell'impegno politico condotto in nome di Dio. Oltre a dissertare di problemi di ordine religioso e morale, con forte trasporto spirituale, Caterina scriveva per chiedere la pace in un'Italia dilaniata da lotte interne, ma soprattutto invocava il ritorno a Roma del Papa dalla sede avignonese. Tutto quel coraggio nel parlare al potere, così insolito per una donna, stupì i Domenicani che vollero interrogarla e le assegnarono il confessore Raimondo da Capua come guida spirituale.
Nel 1376 Caterina si recò personalmente in Francia con lo scopo di incontrare il pontefice per negoziare la pace con la Repubblica di Firenze, interdetta a causa della politica antipapale, ma anche a far propaganda per un'ennesima crociata in Terra Santa, cercando di convincerlo a rientrare in Italia. Nonostante il quasi completo fallimento della missione diplomatica, tre mesi dopo il papa vinse le incertezze e lasciò la corte avignonese per tornare a Roma. La situazione politica si complicò ulteriormente e Caterina trascorse gli ultimi anni della sua breve vita in uno dei periodi più bui della Chiesa Cattolica. La sua ultima fatica fu, infatti, battersi a favore del nuovo successore di Pietro, Urbano VI, contro il quale venne eletto nel 1378 l’antipapa Clemente VII: iniziava lo Scisma d'Occidente.
Caterina morì a soli trentatré anni nel 1380 e fu canonizzata da Pio II nel 1460.
Oltre alle numerose lettere della santa, ci sono pervenuti i testi delle preghiere recitate durante il trasporto estatico e il Dialogo della Divina Provvidenza, entrambi dettati ai discepoli, ma solo la seconda opera pare sia stata concepita con l'intento di rivolgersi a un pubblico ampio e rappresenta la summa dei suoi ammaestramenti spirituali.
Saveria Rito
Fonti:
Eugenio Dupré Theseider, Caterina da Siena, santa, in Dizionario biografico degli Italiani, vol. XXII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
Claudio Leonardi, Caterina la mistica, in Medioevo al femminile, a cura di Ferruccio Bertini, Roma-Bari, Laterza, 2010, pp. 171-195