Liza Lehmann
Giulia Capponi
Elizabeth Nina Mary Frederica Lehmann, meglio conosciuta come Liza Lehmann, soprano e compositrice inglese, nacque l'11 luglio del 1862 a Londra, al n.139 di Westbourne Terrace. Fu la primogenita di altre tre sorelle, Marianna, Amelia e Alma, sempre vestite allo stesso modo per volontà e vezzo della madre, Amelia Chambers di Edimburgo, una compositrice e arrangiatrice che si firmava A.L. Era anche considerata una talentuosa cantante ma lei, come osservò nelle sue memorie Liza, non ebbe mai sufficiente autostima per esibirsi con costanza. Il padre invece non amava particolarmente la musica, era un pittore tedesco, Wilhelm Augustus Rudolf Lehmann, figlio di un miniaturista di Amburgo che aveva sposato un'italiana di Padova.
I genitori di Liza vivevano in Italia ma, con l'approssimarsi del parto e augurandosi di aspettare un figlio maschio, tornarono a Londra per garantirgli la cittadinanza e un'educazione britannica. Quando nacque Liza, come ironicamente osservò l'interessata nella sua autobiografia, tornarono invece in Italia e vi restarono per cinque anni. Trascorrevano l'inverno a Roma e l'estate a Sorrento, dove le figlie andavano scalze nell'aranceto di casa e Liza imparò prestissimo l'italiano come seconda lingua. Si può dire che nacque al momento giusto, nel posto giusto e nella famiglia giusta. Uno di quei casi in cui le condizioni favorevoli di partenza si sposano all'ambizione e al talento favorendo il successo. Infatti crebbe in un'atmosfera artistica e vivace, amico di famiglia era Franz Liszt, che suonava sovente per loro anticipando le sue composizioni, e frequentavano la casa molte persone famose e alla moda. Tra gli altri, Giuseppe Verdi, a cui suo padre aveva dipinto un ritratto, così anche Liza ebbe modo di avvicinarlo e conoscerlo, cantando per lui tradizionali canzoni scozzesi. E poi erano habitué il poeta Robert Browning e l’illustratore George du Maurier, tra gli altri.
Liza Lehmann al pianoforte
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Liza visse dunque i suoi primi anni tra Germania, Francia e Italia, ma i genitori infine si stabilirono a Londra. Trascorse l'infanzia, come usava allora, istruita in casa da una lunga serie di governanti, pazienti, impazienti o decisamente aggressive all'insaputa dei genitori ,che ricevevano gli ospiti e vivevano le loro giornate lontano dalla nursery. Il padre l'avrebbe voluta pittrice ma la vita andò diversamente. Infatti Liza ricevette le prime lezioni di piano e di canto dalla madre, poiché aveva scoperto che ne aveva ereditato il dono della voce. A partire dall'adolescenza studiò in modo più sistematico canto con Alberto Randegger e Jenny Lind a Londra e composizione con vari maestri, con Niels Raunkilde a Roma, Wilhelm Frendenberg a Wiesbaden e Hannish McCunn a Londra. Debuttò come cantante il 23 novembre 1885, in un recital al Monday Popular Concert di Londra e proseguì in tournée per una decina d'anni in Europa, ricevendo lodi e incoraggiamenti da diversi musicisti, tra cui Clara Schumann e Joseph Joachim. Il 14 luglio 1894 diede l'ultimo concerto al St. Jame's Hall di Londra e, alla fine dell'anno, sposò Herbert Bedford, lasciò l'attività concertistica e si dedicò solo alla composizione musicale. Del marito Liza usava dire che fosse "un artista nato", pittore, musicista, compositore. Con lui trascorse i primi due anni dopo il matrimonio in una casetta in campagna, assaporando il gusto di una vita semplice e tranquilla dopo il periodo vorticoso di viaggi e concerti, ma dovettero tornare a Londra per un problema di salute di Herbert. Ebbero due figli, entrambi versati nella musica, ma Rudolf, il primogenito, morì durante la Grande Guerra, mentre Leslie Herbert fu un inventore che giocò un ruolo importante nello studio dei radar. Fu padre del direttore d'orchestra Steuart Bedford e del compositore David Bedford.
Per tornare all’opera di Liza, si distinguono almeno tre periodi nella sua produzione. Inizialmente la carriera di cantante prevedeva canzoni tradizionali britanniche, melodie francesi e lieder tedeschi. Nel secondo periodo fu in bilico tra repertorio classico e commerciale, scrivendo per musicisti e per l'infanzia. Sue composizioni su poemi di Shelley, Christina Rossetti, Robert Louis Stevenson e Lewis Carroll sono ancora reperibili ai nostri giorni. Il terzo e ultimo periodo, che comincia nel 1910 con i viaggi in America, durante i quali si accompagna al pianoforte, da sola o con due o quattro musicisti, termina con la sua morte; le composizioni riflettono la sua ricerca di senso e le canzoni si fanno più brevi. In complesso la sua produzione contempla quattrocento pezzi vocali, di cui trecentocinquanta sono canzoni, per meglio dire: cicli di canzoni, canzoni per l'infanzia, e poi quartetti vocali con accompagnamento, pezzi strumentali e opere per il teatro. In particolare, nel 1901 scrisse il ciclo di canzoni The Daisy Chain, e nel 1904 le fu commissionato un lavoro, Sergent Brue, che ebbe un buon successo a Londra e a Broadway, dove per la prima volta fu rappresentata l'opera di una compositrice, ma per qualche motivo Liza rimase contrariata dal committente e decise di non scrivere più per il teatro. In seguito cambiò idea e nel 1906 si dedicò all'opera comica The Vicar of Wakefield e nel 1916 compose anche Everyman, che fu eseguita dalla Beecham Opera Company. La critica concorda nell'affermare che tutta la sua produzione rivela, in qualche misura, l'influenza di Schumann e i brani più eseguiti risultano essere In a Persian Garden, The Daisy Chain, In Memoriam, basato su un poema di Alfred Tennyson.
Ritratto autografato di Liza Lehmann | Liza Lehmann sulle carte delle Wills's Cigarettes "Musical Celebrities Second Series" (1914) |
Negli anni 1911-12 fu la prima presidente della Society of Women Musicians e, nel periodo seguente, fu professoressa alla Guildhall School of Music, per cui nel 1913 scrisse un testo scolastico per avviare al canto: Practical Hints for Students of Singing. Nell’ultima fase della sua vita si dedicò all’autobiografia, terminata nel 1918; fu pubblicata postuma con il titolo The life of Liza Lehmann, by Herself (T Fisher Unwin, London, 1919). Morì a Pinner, nel Middlesex, all'età di cinquantasei anni, il 19 settembre del 1918 e fu sepolta nell'ala est dell'Highgate Cemetery con suo padre e suo marito. Sulla tomba si erge un angelo che regge una lira, a memento del talento musicale di famiglia, una scultura dell'artista Muriel Perrin.
Nonostante la notorietà che ebbe in vita, dopo la morte le sue opere furono quasi dimenticate, ma gli studi di genere degli ultimi decenni stanno portando alla luce i lavori delle donne nei vari ambiti artistici, che giacciono impolverati nelle biblioteche o nelle soffitte e anche i suoi pezzi vengono riascoltati. Grazie a questo revival la musica di Liza risuona ancora in noi e per noi, a oltre cento anni dalla sua scrittura, con realismo e ironia e sorprendentemente dona conforto.
Liza Lehmann in età matura
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Traduzione francese
Rachele Stanchina
Elizabeth Nina Mary Frederica Lehmann, mieux connue sous le nom de Liza Lehmann, chanteuse soprano et compositrice anglaise, est née le 11 juillet 1862 à Londres, au 139 Westbourne Terrace. Fille d’un couple d’artistes, elle avait trois soeurs, Marianna, Amelia et Alma. Leur mère, Amelia Chambers, était compositrice et transcriptrice de nombreuses chansons populaires connue sous le pseudonyme minimaliste A.L. Elle était considérée comme une chanteuse de talent, mais elle n’eut jamais suffisamment confiance en elle pour se produire avec constance d’après les souvenirs de Liza. Son père, Augustus Rudolf Lahmann, était un peintre allemand et fils d’un peintre miniaturiste d’Hamburg et d’une italienne de Padoue. Il n’aimait pas beaucoup la musique.
Les parents de Liza habitaient en Italie, mais à l’approche de la naissance du bébé et dans l’espoir d’avoir un garçon, ils décidèrent de rentrer à Londres afin de lui garantir la citoyenneté anglaise ainsi qu’une éducation britannique. Mais à la naissance de Liza, comme elle-même le fit remarquer de façon assez ironique dans son autobiographie, ils rentrèrent en Italie pour y rester cinq ans. Ils séjournaient l’hiver à Rome et l’été à Sorrento où les filles marchaient pieds nus dans l’orangeraie de la maison. Liza apprit très tôt l’italien et deviendra sa deuxième langue.On peut dire qu’elle est née au bon moment, dans la bonne famille et au bon endroit, un de ces rares cas où les conditions favorables de la naissance se conjuguent à l’ambition et au talent pour en faciliter le succès.En effet, Liza grandit dans un environnement artistique, vivant, animé par de nombreuses rencontres telles que Franz Liszt, compositeur et pianiste, ami de la famille, qui venait chez les Lehmann jouer ses dernières compositions, ou d’autres personnalités célèbres comme le compositeur Giuseppe Verdi qu’elle connût en chantant pour lui des chansons traditionnelles écossaises et dont le père de Liza avait realisé le portrait. La maison familiale était aussi fréquentée entre autre par le poète Robert Browning et l’illustrateur George du Maurier.
Liza Lehmann au piano
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La petite Liza vécut donc ses prémières années entre l’Allemagne, la France et l’Italie, mais ses parents finirent par s’établir à Londres. Elle passa son enfance chez elle, comme cela était d’usage à l’époque, éduquée par de nombreuses gouvernantes plus ou moins patientes voire quelquefois aggressives tandis que ses parents recevaient des hôtes et vivaient leur vie à l’écart de la nurserie. Le père aurait voulu faire de Liza une peintre, mais la vie en décida autrement. Elle découvrit bientôt le chant, une passion partagée avec sa mère qui lui donna ses premières leçons. A partir de l’adolescence, elle étudia le chant de façon plus systématique avec Albert Randegger et Jenny Lind à Londres, ainsi que la composition avec plusieurs maîtres de musique tels que Niels Raunkilde à Rome, Wilhelm Frendenberg à Wiesbaden et Annish McCunn à Londres. Le 23 novembre 1885, elle débuta dans un recital au Monday Popular Concert de Londres et partit ensuite en tournée en Europe pendant une dizaine d’années. Plusieurs musiciens, parmi lesquels Clara Schumann et Joseph Joachim l’encouragèrent dans dans cette voie. Le 14 juillet 1894 elle donna son dernier concert au St. Jame’s Hall de Londres, et épousa Herbert Bedforf. A partir de ce moment, elle abandonna les concerts et se dédia exclusivement à la composition musicale. D’après Liza, son mari était un “artiste né”, peintre, musicien, compositeur. Lors de leur deux prémières années de mariage, ils vécurent dans une petite maison de campagne, menant une vie simple et calme après le long tourbillon des voyages et des concerts. Mais bientôt un problème de santé de Herbert les obligea à rentrer à Londres. Le couple eut deux enfants, tous deux doués en musique: le premier, Rudolf trouva la mort durant la Grande Guerre tandis que le deuxième, Leslie, fut inventeur et joua un grand rôle dans les études des radars. Il eut deux fils, Steuart Bedford et David Bedford qui furent respectivement directeur d’orchestre et compositeur.
Pour en revenir à Liza,trois périodes marquent sa production. Au début de sa carrière de chanteuse, elle interpretait des chants traditionnels britanniques, des mélodies françaises et des lieders allemands. Puis, elle se partagea entre un répertoire classique et un autre commercial, en écrivant des chansons enfantines mais aussi pour des musiciens. Encore aujourd’hui, on peut trouver ses compositions sur les poèmes de Shelley, Christina Rossetti, Robert Louis Stevenson et Lewis Carrol. Enfin la dernière période, qui débuta en 1910 avec les voyages en Amérique et durant lesquels elle jouait du piano, seule ou accompagnée de deux ou quatre musiciens, prit fin lors de son décès. Ses compositions étaient plus courtes et transmettaient la recherche d’un sens profond.Toute sa production compte quatre cent pièces vocales, dont trois cent cinquante sont des cycles de chansons, des chansons enfantines, des quartets vocaux avec accompagnement, des pièces instrumentales ou encore des œuvres théâtrales. Pour être plus précis, en 1901, elle écrivit le cycle de chansons THE DAISY CHAIN et en 1904 on lui demanda SERGENT BRUE qui obtint un certain succès à Londres ainsi qu’ à Broadway. C’était la prémière fois qu’on mettait en scène l’oeuvre d’un compositeur. Cependant, pour un motif inconnu, Liza se brouilla avec le commanditaire et prit la decision de ne plus écrire pour le théatre. Par la suite, elle changea d’avis et en 1906, elle se dédia à l’ œuvre comique THE VICAR OF WAKEFIEL. En 1916, elle composa EVERYMAN jouée par la Beecham Opera Company. La critique est unanime sur le fait que toute sa production fut influencée, dans une certaine mesure, par l’oeuvre de Schumann. Ses pièces les plus jouées sont IN A PERSIAN GARDEN, THE DAISY CHAIN et IN MEMORIAM, d’après un poème d’ Alfred Tennyson.
Portrait dédicacé de Liza Lehmann | Liza Lehmann sur les cartes Wills's Cigarettes "Musical Celebrities Second Series" (1914) |
Pendant les années 1911-1912, elle fut la prémière présidente de la Society of Women Musicians et, dans la période suivante, elle devint professeur à la Guildehall School of Music. Pour cette école elle écrivit PRACTICAL HINTS FOR STUDENTS OF SINGIN, un ouvrage pour s’initier au chant. Dans la dernière partie de sa vie, elle se dédia à son autobiographie qu’ elle acheva en 1918. Elle fut éditée après sa mort sous le titre THE LIFE OF LIZA LEHMANN, BY HERSELF (T Fisher Unwin, London 1919). Liza est morte le 19 Septembre 1918 à l’âge de 56 ans dans le Middlesex et fut enterrée avec son père et son mari dans la partie Est du Highgate Cemetery. Sur son tombeau, on peut y admirer une sculpture representant un ange soutenant une lyre de l’artiste Muriel Perrin qui témoigne du talent musical de la famille.
Malgré la célébrité qu’elle connut de son vivant, ses œuvres tombèrent presque dans l’oubli après sa mort. Toutefois, lors de ces dernières décennies, des études du genre mettent en lumière les travaux de femmes dans différents domaines artistiques qui demeuraient oubliés dans les bibliothèques ou dans les greniers. Depuis, ses partitions sont à nouveau écoutées. C’est grâce à ce renouveau que la musique de Liza résonne encore en nous et pour nous, cent ans après sa création, avec réalisme et ironie, en nous donnant un réconfort surprenant.
Liza Lehmann à l'âge mûr
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Traduzione inglese
Elizabeth Nina Mary Frederica Lehmann, better known as Liza Lehmann, English soprano and composer, was born July 11, 1862, at 139 Westbourne Terrace in London. She was the eldest of four sisters, Marianne, Amelia and Alma, who were always dressed the same way at the wish of their mother, Amelia Chambers of Edinburgh, a composer and arranger, who signed herself “A.L.” Their mother was also considered a talented singer but she, as Liza observed in her memoirs, never had sufficient self-esteem to perform consistently. Her father, on the other hand, was not particularly fond of music - he was a German painter, Wilhelm Augustus Rudolf Lehmann, the son of a Hamburg miniaturist who had married an Italian woman from Padua.
Liza's parents lived in Italy but, as childbirth approached and they hoped for a son, they returned to London to provide him citizenship and a British education. When Liza was born, as was wryly observed in her autobiography, they instead returned to Italy and remained there for five years. They spent winters in Rome and summers in Sorrento, where the daughters went barefoot in the orange grove at home and Liza learned Italian as a second language very early. It could be said that she was born at the right time, in the right place and to the right family. One of those cases where favorable starting conditions, married to ambition and talent, favor success. She grew up in an artistic and lively atmosphere. A family friend was Franz Liszt, who often played for them anticipating his compositions, and many famous and fashionable people frequented the house. Among others were Giuseppe Verdi, of whom her father had painted a portrait, so Liza got to know and engage with him, serenading him with traditional Scottish songs. Among other regulars were the poet Robert Browning and the illustrator George du Maurier.
Liza Lehmann at the piano
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Liza thus lived her early years between Germany, France and Italy, but her parents finally settled in London. She spent her childhood, as was the custom then, being home-schooled by a long line of governesses, patient, impatient, or downright aggressive without the knowledge of her parents ,who received guests and lived out their days away from the nursery. Her father would have wanted her to be a painter, but life turned out differently. Liza received her first piano and singing lessons from her mother, as her mother discovered that Liza had inherited the gift of a singing voice. Starting in her teens she studied singing more systematically with Alberto Randegger and Jenny Lind in London and composition with various masters - Niels Raunkilde in Rome, Wilhelm Frendenberg in Wiesbaden and Hannish McCunn in London. She made her singing debut on November 23, 1885, in a recital at the Monday Popular Concert in London, and went on to tour for a decade in Europe, receiving praise and encouragement from various musicians, including Clara Schumann and Joseph Joachim. On July 14, 1894, she gave a last concert at St. James Hall in London. At the end of that year, she married Herbert Bedford, gave up concert activity and devoted herself only to music composition. Liza used to say of her husband that he was "a born artist," a painter, musician, and composer. She spent the first two years with him after marriage in a cottage in the country, savoring the taste of a simple, quiet life after the whirlwind period of travel and concerts, but they had to return to London because of Herbert's health. They had two sons, both of whom were versed in music, but Rudolf, the eldest son, died during World War I, while Leslie Herbert was an inventor who played an important role in the development of radar. He was the father of conductor Stuart Bedford and composer David Bedford.
To return to Liza's work, at least three periods can be distinguished in her output. Initially her singing career involved traditional British songs, French melodies, and German lieder. In the second period she worked in both a classical and popular repertoire, writing for musicians and for children. Her compositions on poems by Shelley, Christina Rossetti, Robert Louis Stevenson, and Lewis Carroll can still be found to this day. The third and final period, beginning in 1910 with trips to America, during which she accompanied herself on the piano, alone or with two or four musicians, ended with her death. These later compositions reflect her search for meaning and the songs become shorter. Overall, her output totaled some four hundred vocal pieces, three hundred and fifty of which are songs, more precisely, song cycles, and children's songs. She also wrote vocal quartets with accompaniment, instrumental pieces and works for the theater. In particular, in 1901 she wrote the song cycle The Daisy Chain, and in 1904 she was commissioned to write a work, Sergeant Brue, which was a good success in London and on Broadway, where for the first time the composer's work was performed, but for some reason Liza remained displeased with the experience and decided not to write for the theater anymore. She later changed her mind and in 1906 devoted herself to the comic opera The Vicar of Wakefield, and in 1916 she also composed Everyman, which was performed by the Beecham Opera Company. Critics agree that all her work reflects Schumann's influence to some extent, and the most performed pieces turned out to be In a Persian Garden, The Daisy Chain, and In Memoriam, based on a poem by Alfred Tennyson.
Autographed portrait of Liza Lehmann | Liza Lehmann on Wills's Cigarettes "Musical Celebrities Second Series" cards (1914) |
In the years 1911-12 she was the first president of the Society of Women Musicians, and in the following period she was a professor at the Guildhall School of Music, for which, in 1913, she wrote a educational text for students of song, Practical Hints for Students of Singing. In the last phase of her life she devoted herself to an autobiography, completed in 1918. It was published posthumously under the title The Life of Liza Lehmann, by Herself (T Fisher Unwin, London, 1919). She died in Pinner, Middlesex, at the age of fifty-six on September 19, 1918, and was buried in the east wing of Highgate Cemetery with her father and husband. On the grave stands an angel holding a lyre, a memento of the family's musical talent, a sculpture by artist Muriel Perrin.
Despite the fame she achieved in her lifetime, after her death her works were almost forgotten. But gender studies in recent decades are bringing to light the works of women in various artistic fields, which previously lay dusty in libraries or attics, and her pieces are being heard again. Thanks to this revival, Liza's music still resonates in us and for us, more than a hundred years after she wrote it with realism and irony, and surprisingly gives comfort.
Liza Lehmann in mature age
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Traduzione spagnola
Claudio Ardita
Elizabeth Nina Mary Frederica Lehmann, mejor conocida como Liza Lehmann, soprano y compositora inglesa, nació el 11 de junio de 1862 en Londres, en el número 139 de Westbourne Terrace. Fue la primogénita de tres hermanas Marianna, Amelia y Alma, quienes siempre vestían de la misma manera por voluntad y capricho de su madre, Amelia Chambers de Edimburgo, una compositora y arreglista que firmaba con sus iniciales A.L. Ésta última era considerada una cantante talentosa, pero ella, como observó Liza en sus memorias, nunca tuvo suficiente autoestima para exhibirse con constancia. Su padre, Wilhelm Augustus Rudolf Lehmann, hijo de un miniaturista de Hamburgo que se había casado con una italiana de Padua, era pintor y no amaba particularmente la música.
Los padres de Liza vivían en Italia, pero, como esperaban un hijo y se acercaba el día del nacimiento, regresaron a Londres para otorgarle la ciudadanía y una educación británica. Cuando nació Liza, como observó irónicamente ella misma en su autobiografía, volvieron a Italia y permanecieron allí durante cinco años. Pasaban el invierno en Roma y el verano en Sorrento, donde ella y sus hermanas iban descalzas en el huerto de naranjos de la casa, de modo que Liza aprendió el italiano como segundo idioma a una edad temprana. Se puede decir que Liza nació en el momento adecuado, en el lugar adecuado y en el seno de la familia adecuada. Uno de esos casos en los que las condiciones favorables de partida se combinan con la ambición y el talento, lo que favorece el éxito de la persona. De hecho, Liza se crió en un entorno artístico y culturalmente vibrante. Franz Liszt, un amigo muy cercano de su familia, a menudo tocaba para ellos y anticipaba lo que serían sus composiciones. Su casa era un punto de encuentro para muchas personalidades ilustres y de moda, como Giuseppe Verdi, a quien su padre había retratado. En semejantes ocasiones, Liza tuvo la oportunidad de conocer al músico y cantarle algunas canciones tradicionales escocesas. Entre otras personalidades habituales se encontraban el poeta Robert Browning y el ilustrador George du Maurier.
Liza Lehmann al piano
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Liza vivió sus primeros años entre Alemania, Francia e Italia, pero finalmente sus padres se establecieron en Londres. Pasó su infancia educada en casa, como era costumbre en aquel entonces, por una larga serie de gobernantas. Algunas de estas institutrices tenían buen carácter, mientras que otras eran impacientes o incluso agresivas, sin que sus padres lo supieran. Estos últimos estaban ocupados atendiendo a los invitados y raramente pasaban tiempo en el cuarto de las niñas. Su padre habría deseado que fuera pintora, pero la vida tomó otro rumbo. Por consiguiente, Liza recibió sus primeras clases de piano y canto de su madre, quien descubrió que había heredado el don de la voz. En la adolescencia estudió canto de forma más sistemática con Alberto Randegger y Jenny Lind, en Londres, y composición con varios maestros: con Niels Raunkilde en Roma, Wilhelm Frendenberg en Wiesbaden y Hannish McCunn en Londres. Debutó como cantante el 23 de noviembre de 1885, en un recital en uno de los conciertos populares de los lunes (Monday Popular Concert) de Londres, y realizó giras por Europa durante unos diez años, en las que recibió los elogios de varios músicos y músicas, entre ellos Clara Schumann y Joseph Joachim, que la animaban a seguir. El 14 de julio de 1894 dio su último concierto en el St. James's Hall de Londres y, a finales de año, se casó con Herbert Bedford, dejó la actividad de concertista y se dedicó exclusivamente a la composición musical. Liza solía decir de su marido que era un artista nato, un pintor, un músico, un compositor. Con él pasó los dos primeros años tras la boda en una casa de campo, para disfrutar de una vida sencilla y tranquila después del torbellino de viajes y conciertos. Sin embargo, tuvieron que regresar a Londres debido a un problema de salud de Herbert. Tuvieron dos hijos, ambos con talento para la música, pero Rudolf, el primogénito, murió durante la Gran Guerra, mientras que Leslie Herbert fue un inventor que jugó un papel importante en el estudio de los radares. Fue padre del director de orquesta Steuart Bedford y del compositor David Bedford.
Por lo que respecta a la obra de Liza, se pueden distinguir al menos tres periodos en su producción. Al principio, su carrera como cantante incluyó canciones tradicionales británicas, melodías francesas y lieder alemanes. En el segundo periodo, alternó entre el repertorio clásico y el comercial, escribiendo para músicos y para la infancia. Sus composiciones sobre poemas de Shelley, Christina Rossetti, Robert Louis Stevenson y Lewis Carroll aún pueden encontrarse hoy en día. El tercer y último periodo, que comenzó en 1910 con conciertos en Estados Unios, durante los cuales se acompañaba a sí misma al piano, sola o con dos o cuatro músicos, terminó con su muerte. Ese periodo se caracteriza por unas composiciones que reflejan su búsqueda de sentido y las canciones se hicieron más breves. En general, su producción se compone de cuatrocientas piezas vocales, trescientas cincuenta de las cuales son canciones, o mejor dicho: ciclos de canciones, canciones para la infancia, y luego cuartetos vocales con acompañamiento, piezas instrumentales y obras para el teatro. En 1901 compuso el ciclo de canciones The Daisy Chain y en 1904 le encargaron una obra titulada Sergent Brue, que obtuvo una buena acogida en Londres y en Broadway, donde por primera vez se representó la obra de un compositora. Sin embargo, por alguna razón Liza se sintió molesta durante el encargo y decidió no volver a escribir para el teatro. En 1906 cambió de opinión y se dedicó a la ópera cómica The Vicar of Wakefield; en 1916 compuso Everyman, estrenada por la Beecham Opera Company. Los críticos coinciden en que toda su obra revela, en cierta medida, la influencia de Schumann. Las piezas más interpretadas son: In a Persian garden, The Daisy Chain, In Memoriam, ésta última basada en un poema de Alfred Tennyson.
Retrato autografiado de Liza Lehmann | Liza Lehmann sobre las tarjetas de la "Segunda serie de celebridades musicales" de Wills's Cigarrillos (1914) |
En los años 1911-1912 la compositora fue la primera presidenta de la Sociedad de Mujeres Músicas y, sucesivamente, fue profesora en la Guildhall School of Music. En 1913, en calidad de profesora de canto, escribió un texto escolar de iniciación al canto: Practical Hints for Students of Singing. En la última etapa de su vida se dedicó a su autobiografía que terminó en 1918; se publicó póstumamente con el título The life of Liza Lehmann, by Herself (T Fisher Unwin, Londres, 1919). El 19 de septiembre de 1918, la música falleció en Pinner, Middlesex, a los cincuenta y seis años, y recibió sepultura en el ala este del cementerio de Highgate (Londres) junto a su padre y a su marido. Sobre la tumba hay un ángel que sostiene una lira, una obra del escultor Muriel Perrin, que recuerda el talento musical de la familia.
A pesar de la notoriedad de que gozó en vida, tras su muerte sus obras cayeron prácticamente en el olvido. Sin embargo, los estudios de género de las últimas décadas están sacando a la luz las obras de mujeres en diversos campos artísticos, ya que yacían empolvadas en las bibliotecas o en los desvanes. De igual forma, sus piezas también se escuchan hoy en día. Gracias a este redescubrimiento, la música de Liza sigue resonando entre nosotros cien años más tarde con un realismo y una ironía que sorprendentemente nos reconforta.
Liza Lehmann en edad madura
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