Cesina Bermudes
Sara Morelato
Laura Dumitriu
«Quando un parto era difficile e lungo, non voleva lasciare il fianco della donna; a volte, dormiva sul pavimento accanto a lei o in un letto di fortuna. Quando ci curava, ci ‘prestava’ qualche pillola per poter iniziare immediatamente. Tutto ciò che rimaneva le veniva poi restituito, così che potesse passarlo alle più povere tra noi». Così viene ricordata Cesina Borges Adam Bermudes da una delle sue pazienti: una donna intraprendente, con una personalità veramente innovativa per il suo tempo. Medica, ricercatrice, attivista politica e femminista, introduce in Portogallo il metodo del parto indolore. Vive in un momento storico particolare, quel XX secolo segnato da due guerre mondiali e dalla dittatura di Salazar: nulla, però, la induce ad abbandonare la sua lotta per la libertà e per una migliore qualità della vita delle donne. Cesina Bermudes nasce a Lisbona il 20 maggio 1908, quando il Portogallo è ancora una monarchia. La famiglia, comprendente anche un'altra figlia, Clara, appartiene alla borghesia benestante ed esprimerà tutto il suo appoggio per la fondazione della repubblica nel 1910. La madre Cândida è molto colta e insegna il francese. Il padre, Félix Bermudes, è saggista, scrittore teatrale, democratico e sostenitore dell’uguaglianza tra i sessi. Cesina esprime un’enorme ammirazione nei suoi confronti, presentandolo come un combattente femminista che non accetta l’invisibilità e la discriminazione delle donne. Da bambina inizia il suo percorso di studi prendendo lezioni private a casa, usanza molto comune tra le famiglie borghesi. Frequenta poi il Liceu Camões e all’ultimo anno è l’unica ragazza in una classe di quindici studenti. In diverse interviste, racconta di aver deciso di lavorare nel campo della medicina già all’età di 11 anni, quando uno zio materno le ha spiegato cosa vuol dire essere medico del villaggio e fare visite alle persone povere senza chiedere nulla in cambio. Affascinata da quei racconti, sceglierà di seguire proprio questa strada. Cesina cresce in una società che esclude le donne dalla vita pubblica senza rendersene conto: infatti, può sempre contare sull’appoggio del padre, che fin dalla più tenera età ha contribuito ad avvicinarla al mondo dello sport, permettendole di distinguersi come pattinatrice, ginnasta e ciclista. Partecipa a gare di ciclismo e automobilismo e vince il primo Tour di Lisbona in bicicletta nel 1923. Inoltre, è una delle prime donne a ottenere la patente di guida in Portogallo.
A 18 anni entra nella Società teosofica, di cui diventerà Segretaria generale. Si sente attratta dall’idea reincarnazione, perché secondo lei «Una sola vita non basta». Abbraccia anche un’alimentazione vegetariana. Si laurea a 24 anni e lavora come assistente presso la Facoltà di medicina di Lisbona. Nel periodo successivo completa i percorsi di specializzazione in Chirurgia e Ostetricia; nel 1947 consegue il dottorato di ricerca con un punteggio di 19/20: è la prima donna in Portogallo a ottenere un Ph.D in medicina. Nonostante il suo brillante percorso di studi, non le è permesso di insegnare alla Facoltà di medicina di Lisbona a causa delle sue idee, chiaramente democratiche. Il regime repubblicano era molto instabile e, con un colpo di Stato militare nel 1926, António de Oliveira Salazar è riuscito a insediarsi al potere. Cesina vive dunque con dolore gli anni dell’Estado Novo, regime dittatoriale che inizia nel 1933 e che vede l’arresto, la tortura, l’uccisione di centinaia di oppositori. Negli anni Quaranta sviluppa un’intensa attività politica per opporsi esplicitamente a Salazar. Nel 1945 firma le liste del Mud (Movimento di unità democratica), nato allo scopo di riorganizzare l’opposizione in vista delle successive elezioni: il movimento raggiunge in breve tempo una grande adesione popolare soprattutto tra intellettuali e professionisti liberali, diventando una minaccia per il regime. Cesina guida anche il Comitato elettorale femminile di Lisbona e sostiene la candidatura alla presidenza del generale Norton de Matos, ma a causa delle forti pressioni il generale è costretto a ritirarsi. L’attivismo politico e l’appartenenza al Comitato centrale del movimento nazionale democratico femminile porteranno Cesina a essere arrestata il 14 ottobre 1949 dal Pide, la polizia politica. Dopo tre mesi di prigionia, viene rilasciata il 14 gennaio 1950. In quell'anno contribuisce all’istituzione del Comitato nazionale per la difesa della pace insieme a Maria Isabel Aboim Inglês, Maria Lamas e Virgínia Moura, importanti figure femminili portoghesi con cui condivide l’interesse per l’attivismo e l’orientamento politico antiregime. Nonostante le minacce e le discriminazioni subite, l’atteggiamento coraggioso di Cesina contro la dittatura e il suo appoggio ai settori democratici della società hanno incontrato il sostegno incondizionato del padre, che si è distinto per il suo carattere fermo e il suo senso di giustizia sociale: ecco perché la figlia si è sempre sentita così vicina a lui. Nel 1954 Cesina va a Parigi per approfondire gli studi di ostetricia e apprende dal dottor Lamaze le conoscenze sulle tecniche del parto indolore. Questo metodo, introdotto negli anni Venti in Urss, prevede la riduzione del dolore mediante l’uso di farmaci anestetici e oppiacei somministrati per via epidurale. Al suo ritorno introduce questa tecnica in Portogallo, ma le sue idee si scontrano con la visione cattolica secondo cui una donna, per essere una buona madre, deve necessariamente soffrire. «Alla donna disse: i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli» (Gen. 3, 16). Cesina considera questa credenza una sciocchezza. La condanna cattolica del parto indolore sarà revocata nel 1956, grazie all’intervento di papa Pio XII.
Il regime intanto impedisce a Cesina di lavorare nel settore pubblico, ma i suoi ideali sono molto più forti di qualunque imposizione. Aiuta più di tremila fra bambini e bambine a nascere nel reparto maternità di Cascais e nella clinica Bensaúde, associazione inaugurata nel 1928 con lo scopo di fornire assistenza e cure alle donne in forma anonima. È facile capire perché sia felice di lavorare in questa struttura: il reparto accoglie anche donne incinte perseguitate dal regime dittatoriale, tutelate proprio dal fatto che, a differenza di quanto avviene negli ospedali pubblici, non è richiesto loro alcun documento d’identità. Come medica e cittadina, Cesina si distingue nella lotta per migliorare la qualità della vita femminile, ideale che ha espresso anche tramite il suo impegno in politica. Molte donne le sono riconoscenti per aver alleviato la loro sofferenza durante il parto e le comuniste la ricordano come un’amica sempre pronta ad aiutare le persone in difficoltà. Assai rispettata tra i suoi colleghi, Cesina scrive diversi testi a carattere scientifico diffusi attraverso riviste mediche, come Bases Científicas do Parto sem Dor (1955) e Notas Soltas sobre o Parto sem Dor (1957). Dopo la "rivoluzione dei garofani" del 25 aprile 1974 che pone fine alla dittatura di Salazar, il Portogallo riconosce il merito e la tenacia di Cesina nella lotta per la libertà: nel 1989 il Presidente Mário Soares le consegna la Medaglia dell'Ordine della Libertà e le dedica una strada nella capitale. Riceve molti altri premi e onorificenze: nell’assegnarle tutti questi riconoscimenti si sottolineano l’importanza del suo ideale antifascista e l’attenzione alla dignità delle donne, che hanno reso ancora attuale la sua lotta per una maggiore tutela della maternità. Una lotta che, in epoca repubblicana, richiede la partecipazione e la solidarietà di tutte le cittadine. Cesina si spegne a Lisbona il 9 dicembre 2001, all’età di 93 anni. Ha sempre vissuto con il padre e non si è mai sposata, anche se alcune fonti affermano che sia stata sposata un solo giorno. Graça Mexia, che ha lavorato per più di trent’anni con lei, la ricorda così:
«La sua lunga e straordinaria vita è stata dedicata a cancellare l'incubo del tradizionale parto giudaico-cristiano della donna sofferente e passiva; ha considerato la preparazione e il nuovo metodo di parto una vittoria delle donne su sé stesse, la vittoria della conoscenza sull’ignoranza, dell’educazione sull’oscurantismo».
Cesina Bermudes è stata una grande donna che non ha mai permesso che le violenze e le ingiustizie del mondo la mettessero a tacere e facessero vacillare i suoi ardenti ideali. Virtuosa e altruista, si è prodigata per il prossimo e per ogni forma di libertà.
Traduzione francese
Piera Negri
«Quand un accouchement était difficile et long, elle ne voulait pas quitter le côté de la femme ; parfois, elle dormait par terre aux côtés d'elle ou dans un lit de fortune. Quand elle s’occupait de nous, elle nous ‘prêtait’ des pilules pour que nous puissions commencer immédiatement. Tout ce qui restait lui était ensuite retourné, et elle le passait aux plus pauvres d'entre nous ». C'est ainsi que l'une de ses patientes se souvient de Cesina Borges Adam Bermudes : une femme entreprenante, dotée d'une personnalité vraiment novatrice pour son époque. Femme médecin, chercheuse, militante politique et féministe, elle introduit la méthode de l'accouchement sans douleur au Portugal. Elle vit un moment historique particulier, ce XXe siècle marqué par deux guerres mondiales et par la dictature de Salazar : mais rien la pousse à abandonner sa lutte pour la liberté et pour une meilleure qualité de vie des femmes. Cesina Bermudes est née à Lisbonne le 20 mai 1908, alors que le Portugal est encore une monarchie. La famille, dont une autre fille, Clara, appartient à la bourgeoisie aisée et exprimera tout son soutien à la fondation de la république en 1910. La mère Cândida est très instruite et enseigne le français. Son père, Félix Bermudes, est essayiste, auteur de théâtre, démocrate et défenseur de l'égalité entre les sexes. Cesina exprime pour lui une énorme admiration, le présentant comme un combattant féministe qui n'accepte pas l'invisibilité et la discrimination des femmes. Enfant, elle commence ses études en prenant des leçons privées à domicile, une coutume très répandue dans les familles de la bourgeoisie. Elle a ensuite fréquenté le Liceu Camões et en dernière année, elle était la seule fille d'une classe de quinze élèves. Dans plusieurs entretiens, elle raconte avoir décidé de travailler dans le domaine de la médecine dès l'âge de 11 ans, lorsqu'un oncle maternel lui a expliqué ce qu’il signifie être médecin du village et rendre visite aux pauvres sans rien demander en retour. Fascinée par ces histoires, elle choisira de suivre cette voie Cesina grandit dans une société qui exclut les femmes de la vie publique sans s'en rendre compte : en effet, elle peut toujours compter sur le soutien de son père, qui dès son plus jeune âge a contribué à la rapprocher du monde du sport, lui permettant de se démarquer comme patineur, gymnaste et cycliste. Elle participe à des compétitions de cyclisme et automobilisme et remporte le premier Tour à vélo de Lisbon en 1923. De plus, elle est l'une des premières femmes à obtenir le permis de conduire au Portugal.
A 18 ans, elle entre à la Société Théosophique dont elle deviendra Secrétaire Générale. Elle se sent attirée par l'idée de la réincarnation, car selon elle "Une vie ne suffit pas". Elle embrasse également un régime végétarien. Elle obtient son diplôme à l'âge de 24 ans et travaille comme assistant à la Faculté de médecine de Lisbonne. Dans la période suivante, elle a suivi les cours de spécialisation en Chirurgie et Obstétrique ; en 1947, elle obtient son doctorat avec une note de 19/20 : elle est la première femme au Portugal à obtenir un doctorat en médecine. Malgré ses brillantes études, elle n'est pas autorisée à enseigner à la Faculté de médecine de Lisbonne en raison de ses idées, clairement démocratiques. Le régime républicain était très instable et, avec un coup d'État militaire en 1926, António de Oliveira Salazar arrive à prendre le pouvoir. Cesina a donc vécu dans la douleur les années de l'Estado Novo, un régime dictatorial qui a débuté en 1933 et qui a vu l'arrestation, la torture et l'assassinat de centaines d'opposants. Dans les années 1940, elle développe une intense activité politique pour s'opposer explicitement à Salazar. En 1945, elle signe les listes de la Boue (Mouvement d'unité démocratique), né pour réorganiser l'opposition en vue des élections suivantes : le mouvement atteint rapidement une grande adhésion populaire, notamment parmi les intellectuels et les professionnels libéraux, devenant une menace au régime. Cesina dirige également le Comité électoral des femmes de Lisbonne et soutient la candidature du général Norton de Matos à la présidence, mais en raison de fortes pressions, le général est contraint de se retirer. L'activisme politique et l'appartenance au Comité central du mouvement national des femmes démocratiques conduisent Cesina à être arrêtée le 14 octobre 1949 par le Pide, la police politique. Après trois mois d'emprisonnement, elle est libérée le 14 janvier 1950. Cette année-là, elle a contribué à la création du Comité national pour la défense de la paix avec Maria Isabel Aboim Inglês, Maria Lamas et Virgínia Moura, importantes personnalités féminines portugaises avec lesquelles elle partage l’intérêt pour l'activisme et l'orientation politique anti-régime. Malgré les menaces et les discriminations subies, l'attitude courageuse de Cesina contre la dictature et son soutien aux secteurs démocratiques de la société ont rencontré le soutien inconditionnel de son père, qui s'est démarqué par son caractère ferme et son sens de justice sociale : c'est pourquoi sa fille s'est toujours sentie si proche de lui. En 1954, Cesina se rend à Paris pour approfondir ses études d'obstétrique et apprend du Dr Lamaze les connaissances sur les techniques d'accouchement sans douleur. Cette méthode, introduite dans les années 1920 en URSS, permet de réduire la douleur grâce à l'utilisation de médicaments anesthésiques et opioïdes administrés par péridurale. A son retour elle introduit cette technique au Portugal, mais ses idées se heurtent à la vision catholique selon laquelle une femme, pour être une bonne mère, doit nécessairement souffrir. "A la femme il dit : tes douleurs et tes grossesses, dans la douleur tu donneras naissance à tes enfants" (Gen. 3, 16). Cesina considère cette croyance comme un non-sens. La condamnation catholique de l'accouchement sans douleur sera révoquée en 1956, grâce à l'intervention du pape Pie XII.
Pendant ce temps, le régime empêche Cesina de travailler dans le secteur public, mais ses idéaux sont bien plus forts que toute imposition. Elle aide plus de trois mille garçons et filles à naître à la maternité de Cascais et à la clinique Bensaúde, une association inaugurée en 1928 dans le but d'apporter une aide et des soins aux femmes de manière anonyme. On comprend aisément pourquoi elle est heureuse de travailler dans cet établissement : le service accueille également des femmes enceintes persécutées par le régime dictatorial, protégées justement par le fait que, contrairement à ce qui se passe dans les hôpitaux publics, elles ne sont pas tenues d'avoir des pièces d'identité. En tant que femme médecin et citoyenne, Cesina se démarque dans la lutte pour l'amélioration de la qualité de vie des femmes, un idéal qu'elle a également exprimé à travers son engagement politique. De nombreuses femmes lui sont reconnaissantes d'avoir soulagé leurs souffrances lors de l'accouchement et les communistes se souviennent d'elle comme d'une amie toujours prête à aider les personnes dans le besoin. Très respectée parmi ses collègues, Cesina écrit plusieurs textes scientifiques diffusés dans des revues médicales, telles que Bases Científicas do Parto sem Dor (1955) et Notas Soltas sobre ou Parto sem Dor (1957). Après la "révolution des œillets" du 25 avril 1974 qui mit fin à la dictature de Salazar, le Portugal reconnut le mérite et la ténacité de Cesina dans la lutte pour la liberté : en 1989, le président Mário Soares lui remet la Médaille de l'Ordre de la Liberté et lui dédie une rue dans la capitale. Elle reçoit de nombreux autres prix et distinctions : en lui décernant tous ces prix, l'importance de son idéal antifasciste et l'attention à la dignité de la femme sont soulignées, ce qui a rendu son combat pour une plus grande protection de la maternité toujours d'actualité. Une lutte qui, à l'ère républicaine, demande la participation et la solidarité de toutes les citoyennes. Cesina est décédée à Lisbonne le 9 décembre 2001, à l'âge de 93 ans. Elle a toujours vécu avec son père et ne s'est jamais mariée, bien que certaines sources affirment qu'elle n'a été mariée qu'un jour. Graça Mexia, qui a travaillé avec elle depuis plus de trente ans, se souvient d'elle ainsi:
«Sa longue et extraordinaire vie a été consacrée à effacer le cauchemar de la naissance traditionnelle judéo-chrétienne de la femme souffrante et passive ; elle considérait la préparation et le nouveau mode d'accouchement comme une victoire des femmes sur elles-mêmes, la victoire du savoir sur l'ignorance, de l'éducation sur l'obscurantisme ».
Cesina Bermudes était une grande femme qui n'a jamais laissé la violence et les injustices du monde la faire taire et faire vaciller ses idéaux ardents. Vertueuse et désintéressée, elle a tout fait pour son prochain et pour toute forme de liberté.
Traduzione inglese
Syd Stapleton
"When a delivery was difficult and long, she didn't want to leave the woman's side. Sometimes, she would sleep on the floor next to her or in a makeshift bed. When she treated us, she would 'lend' us a few pills so we could start immediately. Whatever was left over was then returned to her so that she could pass it on to the poorest among us." This is how Cesina Borges Adam Bermudes is remembered by one of her patients: as an enterprising woman with a truly innovative personality for her time. Physician, researcher, political activist and feminist, she introduced the methods of painless childbirth into Portugal. She lived in a particular historical moment, that 20th century, marked by two world wars and Salazar's dictatorship. Nothing, however, induced her to abandon her fight for freedom and a better quality of life for women. Cesina Bermudes was born in Lisbon on May 20, 1908, when Portugal was still a monarchy. The family, which also included another daughter, Clara, belonged to the wealthy bourgeoisie and expressed its support for the founding of the republic in 1910. The mother, Cândida, was very cultured and taught French. Her father, Félix Bermudes, was an essayist, theatrical writer, democrat and supporter of equality between the sexes. Cesina expressed enormous admiration for him, and presented him as a feminist fighter who did not accept the invisibility of women or discrimination against them. As a child, she began her studies by taking private lessons at home, a very common custom among middle-class families. She then attended the Liceu Camões and in her last year she was the only girl in a class of fifteen students. In several interviews, she tells of having decided to work in the field of medicine at the age of 11, when a maternal uncle explained to her what it meant to be a village doctor and to pay visits to poor people without asking anything in return. Fascinated by those stories, she chose to follow that very path. Cesina grew up in a society that excluded women from public life without realizing it. She was, however, always able to count on the support of her father, who from an early age helped to bring her closer to the world of sport, allowing her to distinguish herself as a skater, gymnast and cyclist. She participated in cycling and motor racing and won the first Tour of Lisbon by bicycle in 1923. In addition, she was one of the first women to obtain a driver's license in Portugal.
At the age of 18 she joined the Theosophical Society, of which she eventually became General Secretary. She felt attracted to the idea of reincarnation, because according to her "One life is not enough". She also embraced a vegetarian diet. She graduated at the age of 24 and worked as an assistant at the Faculty of Medicine in Lisbon. In the following period she completed specialized courses in Surgery and Obstetrics In 1947 she obtained her doctorate with a score of 19/20. She was the first woman in Portugal to obtain a Ph.D. in medicine. Despite her brilliant studies, she was not allowed to teach at the Faculty of Medicine in Lisbon because of her clearly democratic ideas. The republican regime was very unstable and, with a military coup in 1926, António de Oliveira Salazar managed to install himself in power. Cesina therefore lived the years of the Estado Novo with pain, a dictatorial regime that began in 1933 and saw the arrest, torture, and murder of hundreds of its opponents. In the 1940s intense political activity developed, explicitly opposing Salazar. In 1945 she signed up with the Movement of Democratic Unity, born with the purpose of reorganizing the opposition in view of the coming elections. The movement achieved, in a short time, great popular support, especially among intellectuals and liberal professionals, and became a threat to the regime. Cesina also led the Women's Electoral Committee of Lisbon and supported the presidential candidacy of General Norton de Matos. But, due to strong pressure, the general was forced to withdraw. Political activism and membership in the Central Committee of the National Democratic Women's Movement led Cesina to be arrested on October 14, 1949 by the PIDE, the political police. After three months of imprisonment, she was released on January 14, 1950. In that year she contributed to the establishment of the National Committee for the Defense of Peace together with Maria Isabel Aboim Inglês, Maria Lamas and Virgínia Moura, important Portuguese female figures with whom she shared a political orientation and an interest in anti-regime activism. Despite the threats and discrimination she endured, Cesina's courageous opposition to the dictatorship and her support for the democratic sectors of society met with the unconditional support of her father, who stood out for his firm character and sense of social justice. That’s why his daughter always felt so close to him. In 1954 Cesina went to Paris to further her studies in obstetrics and learned about painless childbirth techniques from Dr. Lamaze. This method, introduced in the twenties in the USSR, involves the reduction of pain through the use of anesthetic drugs and opiates administered by epidural. Upon her return she introduced this technique in Portugal, but her ideas clashed with the Catholic view that a woman, to be a good mother, must necessarily suffer. "To the woman he said, your pains and your pregnancies, with pain you will bear children" (Gen. 3:16). Cesina considered this belief to be nonsense. The Catholic condemnation of painless childbirth was finally revoked in 1956, thanks to the intervention of Pope Pius XII.
Meanwhile, the regime prevented Cesina from working in the public sector, but her ideals were much stronger than any restriction. She helped more than three thousand boys and girls to be born in the maternity ward of Cascais and in the Bensaúde clinic, an association inaugurated in 1928 with the aim of providing assistance and care to women anonymously. It’s easy to understand why she was happy to work in this facility. It welcomed pregnant women persecuted by the dictatorial regime, protected precisely by the fact that, unlike in public hospitals, they were not required to have any identity documents. As a doctor and citizen, Cesina stood out in the fight to improve the quality of life for women, an ideal that she also expressed through her commitment to politics. Many women were grateful to her for alleviating their suffering during childbirth, and communists remember her as a friend always ready to help people in need. Highly respected among her colleagues, Cesina wrote several scientific texts published in medical journals, such as Bases Científicas do Parto sem Dor (1955) and Notas Soltas sobre o Parto sem Dor (1957). After the "Carnation Revolution" of April 25, 1974, which put an end to the Salazar dictatorship, Portugal recognized Cesina's merit and tenacity in the fight for freedom. In 1989, President Mário Soares awarded her the Medal of the Order of Freedom and dedicated a street in the capital to her. She received many other awards and honors. In assigning her all these recognitions, the importance of her anti-fascist ideals and her attention to the dignity of women were emphasized, which made her struggle for greater protection of motherhood still relevant. A struggle that, in the Republican era, requires the participation and solidarity of all citizens. Cesina died in Lisbon on December 9, 2001, at the age of 93 years. She always lived with her father and never married, although some sources claim that she was married for only one day. Graça Mexia, who worked with her for more than 30 years, remembers her this way:
"Her long and extraordinary life was dedicated to erasing the nightmare of the traditional Judeo-Christian childbirth of the suffering and passive woman; she considered the preparation and the new method of childbirth a victory of women for themselves, the victory of knowledge over ignorance, of education over obscurantism."
Cesina Bermudes was a great woman who never let the violence and injustices of the world silence her or cause her ardent ideals to falter. Virtuous and selfless, she did her best for others and for all forms of freedom.
Traduzione spagnola
Federica Agosta
«Cuando un parto era largo y complejo, se negaba a dejar sola a la parturienta; a veces, dormía en el suelo, a su lado, o en un lecho improvisado. Cuando nos curaba, nos ‘prestaba’ algunas píldoras para poder empezar al instante. Le devolvían todo lo que quedaba, para que lo pudiera pasar a las más pobres de nosotras». Así es recordada Cesina Borges Adam Bermudes por una de sus pacientes: una mujer audaz, con una personalidad verdaderamente innovadora para su época. Doctora, investigadora, activista política y feminista, introduce el parto sin dolor en Portugal. Vive en un momento histórico particular, aquel siglo XX marcado por dos guerras mundiales y por la dictadura de Salazar: nada, sin embargo, la lleva a abandonar su lucha por y para la libertad y para una mejor calidad de vida de las mujeres. Cesina Bermudes nace en Lisboa el 20 de mayo de 1908 en el Portugal aún monárquico. La familia, ya formada por otra hija, Clara, pertenece a la burguesía acomodada y muestra su apoyo a la instauración de la República en 1910. La madre, Cândida, es muy culta y enseña francés. El padre, Félix Bermudes, es ensayista, dramaturgo, democrático y defensor de la igualdad de género. Cesina profesa una gran admiración hacia su padre, presentándolo como un combatiente feminista que no admite la invisibilidad y la discriminación de las mujeres. De pequeña empieza sus estudios tomando clases particulares en casa, práctica bastante común entre las familias burguesas. Luego asiste al Liceu Camões y, en su último año de secundaria, es la única chica en un aula de quince estudiantes. En varias entrevistas, Cesina confiesa que había decidido trabajar en el ámbito médico ya a los 11 años, cuando un tío materno suyo le explicó qué significaba ser el médico del pueblo y tratar a los pacientes sin nada a cambio. Fascinada por aquellos relatos, decide seguir precisamente este camino. Cesina crece en una sociedad que excluye a las mujeres de la vida pública sin darse cuenta: de hecho, puede contar con el apoyo de su padre, el cual, ya desde su edad temprana, ha facilitado al acercamiento de Cesina al mundo del deporte, permitiendo que esta última destacara como patinadora, gimnasta y ciclista. Toma parte en carreras de automobilismo y de ciclismo y gana el primer Tour de Lisboa en bicicleta en 1923. Además, es una de las primeras mujeres en obtener el carné de conducir en Portugal.
A los 18, entra en la Sociedad Teosófica, de la cual será la secretaria general. Se siente atraída por la idea de la reincarnación, porque, en su opinión: «Una sola vida no es suficiente». Abraza también una alimentación vegetariana. Se gradúa a los 24 y trabaja como ayudante en la Facultad de Medicina de Lisboa. En el período siguiente, completa su especialización en Cirugía y Obstetricia; en 1947 obtiene su Doctorado con una puntuación de 19/20: es la primera mujer en Portugal en obtener un doctorado en Medicina. No obstante sus brillantes estudios, no se le permite enseñar en la Facultad de Medicina de Lisboa por sus ideas, explícitamente democráticas. El régimen republicano se veía inestable y, con un golpe de Estado militar en 1926, António de Oliveira Salazar logró tomar el poder. Cecina, por lo tanto, vive con dolor los años del Estado Novo, régimen dictatorial que empieza en 1933 y que ve la detención, la tortura, la matanza de cientos de opositores. En los años cuarenta lleva a cabo una intensa actividad política para oponerse explícitamente a Salazar. En 1945 firma las listas del MUD (Movimiento de Unidad Democrática), fundado con la intención de reorganizar la oposición en vista de las siguientes elecciones: el movimiento obtiene, en poco tiempo, una gran adhesión popolar, sobre todo entre los intelectuales y los profesionales liberales, conviertiéndose en una amenaza para el régimen. Cesina dirige también el Comité electoral femenino de Lisboa y apoya la candidatura a la Presidencia del general Norton de Matos, pero a causa de las fuertes presiones este último se ve obligado a retirarse. El activismo político y la afiliación al Comité central del movimiento nacional-democrático femenino llevan a Cesina a ser detenida el 14 de octubre de 1949 por el Pide, la policía política. Tras tres meses de cautiverio, sale a la libertad el 14 de enero de 1950. Aquel año contribuye a la institución del Comité nacional para la defensa de la paz junto a Maria Isabel Aboim Inglês, Maria Lamas e Virgínia Moura, importantes figuras femeninas portuguesas con las cuales comparte el interés por el activismo y la orientación política anti-régimen. No obstante las amenazas y discriminaciones sufridas, la actitud valiente de Cesina contra la dictadura y su apoyo a los sectores democráticos de la sociedad contaban con el sostén incondicional del padre, el cual destacó por su carácter firme y por su sentido de la justicia, lo que explica la razón por la cual Cesina siempre se sintió cercana a su padre. En 1954 Cesina se va a París para profundizar los estudios de obstetricia y aprende del doctor Lamaze los conocimientos acerca de las técnicas del parto sin dolor. Dicho método, introducido en los años Veinte en la URSS, contempla la reducción del dolor a través la administración por vía epidural de anestésicos y opiáceos. A su regreso, introduce dicha técnica en Portugal, pero sus ideas chocan con la visión católica según la cual una mujer, para ser una buena madre, tiene que sufrir necesariamente. «En gran manera multiplicaré Tu dolor en el parto, con dolor darás a luz a los hijos» (Gén. 3, 16). Cesina considera tal creencia una tontería. La condena católica del parto sin dolor será revocada en 1956, gracias a la intervención del Papa Pío XII.
El régimen, mientras tanto, le impide a Cesina trabajar en el sector público, pero sus ideales son más fuertes que cualquier otra imposición. Ayuda con el nacimiento de más de tres mil infantes en la división de maternidad de Cascais y en la clínica Bensaúde, asociación inaugurada en 1928 con el objetivo de prestar asistencia y cuidados a las mujeres en forma anónima. Resulta fácil comprender su felicidad por trabajar en esaestructura: la división también acoge a mujeres embarazadas perseguidas por el régimen dictatorial, protegidas gracias , a diferencia de lo que ocurre en los hospitales públicos, a que no se les exige ningún documento de identidad. En calidad de doctora y ciudadana, Cesina se distingue en la lucha para mejorar la calidad de la vida femenina, ideal que expresa también a través de su activismo político. Muchas mujeres le están agradecidas por haber alivado su sufrimeinto durante el parto y las comunistas la recuerdan como una amiga siempre dispuesta a ayudar a las personas en apuros. Muy respetada por sus colegas, Cesina escribe diferentes textos de carácter científico distribuidas en revistas médicas, como Bases Científicas do Parto sem Dor (1955) y Notas Soltas sobre o Parto sem Dor (1957). Tras la “Revolución de los Claveles” del 25 de abril de 1974, que puso fin a la dictadura de Salazar, Portugal reconoce el mérito y la tenacidad de Cesina en la lucha por y para la libertad. En 1989 el Presidente Mário Soares le confiere la condecoración del Orden de la Libertad y le dedica una calle en la capital. Recibe muchos otros premios y títulos: al conferirle dichos reconocimientos se subrayan la importancia de su ideal anti-fascista y la atención a la dignidad de las mujeres, que han hecho todavía actual su lucha para una mayor tutela de la maternidad. Una lucha que, en época republicana, requiere la participación y la solidariedad de todas las ciudadanas. Cesina fallece en Lisboa el 9 de diciembre de 2001, a los 93 años. Ha vivido siempre con su padre y nunca se ha casado, aunque algunas fuentes afirman que estuvo casada un solo día. Graça Mexia, que trabajó treinta años con Cesina, la recuerda así:
«Su larga y extraordinaria vida estuvo dedicada a borrar la pesadilla del tradicional parto judeo-cristiano de la mujer doliente y pasiva; consideró la preparación y el nuevo método del parto un triunfo de las mujeres sobre sí mismas, el triunfo del conocimiento sobre la ignorancia, de la educación sobre el obscurantismo».
Cesina Bermudes ha sido y sigue siendo una gran mujer que nunca permitió que las violencias e injusticias del mundo la redujeran al silencio y que hicieran vacilar sus ardientes ideales. Virtuosa y altruista, se desveló por el prójimo y por toda forma de libertad.